Sergio Dalmasso storico del movimento operaio. QUADERNI CIPEC e Altri Scritti
  

HOME      Archivio      Scritti, Video e Quaderni Cipec      


Archivio

Effettua una ricerca oppure sfoglia l'archivio per categorie


Ricerca:       



Italiani brava gente?    Torna alle categorie

Italiani brava gente

Italiani brava gente?

Folto pubblico, sabato 9 ottobre, a Cuneo, nel salone d’onore del Municipio, per l’incontro con il giornalista Mimmo Candito e lo storico Angelo Del Boca:

Tema : il colonialismo italiano, il suo svolgersi e anche la sua eredità, a distanza di decenni.

Candito che da anni segue con attenzione i problemi del continente africano ha iniziato da un bilancio del tutto negativo sul nostro colonialismo: dopo anni di occupazione in Somalia, abbiamo lasciato poche case, un medico ogni 60.000 abitanti, non un diplomato o laureato.

Lo stato di abbandono dell’Africa è peggiorato dopo il crollo del “socialismo reale” nell’est Europa che hanno spinto verso quei paesi i flussi di capitale. Oggi i due terzi dei finanziamenti vanno verso l’Asia, un terzo verso l’est Europa. All’Africa toccano le briciole. La Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale accrescono il divario tra paesi ricchi e poveri e aggravano i rapporti fra nord e sud del mondo.

L’occidente è prigioniero dell’idea della superiorità inattaccabile della razza e della cultura “bianche”, pregiudizio che esclude gli occidentali dalla comprensione di gran parte del mondo.

Del Boca ha compiuta una lunga e completa panoramica sul nostro colonialismo e sull’idea persistente che il colonialismo italiano sia stato buono, e che l’Italia abbia contribuito al progresso e al benessere delle sue colonie, portando civiltà, strade, ospedali, scuole

La realtà è altra: i libri non parlano dei gas usati in Etiopia, della decapitazione della chiesa copta, del massacro di un ottavo della popolazione libica, dei campi di concentramento.

L’analisi di ogni singolo paese (Libia, Etiopia, Somalia, Eritrea) è impietoso. Come il bilancio della politica degli ultimi decenni, segnati da commercio di armi, divisione tra partiti sugli interessi legati a certa cooperazione internazionale, rifiuto persistente di riconoscere i torti e i danni provocati ai paesi africani.

La politica italiana non ha impedito la guerra civile in Somalia, il genocidio in Eritrea.

Un bilancio severo per un paese la cui democrazia è sempre più segnata da reduci, nostalgici, negatori dei tanti crimini, apologeti di un passato vergognoso.

Sergio Dalmasso